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strade per un mondo
più green!

I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE

Range di misurazione

SEMAFORO ROSSO

L’inquinante rilevato ha raggiunto concentrazioni potenzialmente nocive per l’intera popolazione

SEMAFORO ARANCIONE

L’inquinante rilevato ha raggiunto concentrazioni che possono rappresentare un rischio per la salute di gruppi sensibili

SEMAFORO VERDE

L’inquinante rilevato è in concentrazioni considerate accettabili
e a basso rischio

CHE COSA MONITORIAMO

Dati di rilevamento

Sensore di rilevamento

CO

Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore ed altamente velenoso prodotto dalla combustione incompleta di materiali contenenti carbonio, quali ad esempio benzina, legno e carbone. Se inalato, il CO si lega all'emoglobina del sangue, impedendo il trasporto di ossigeno alle cellule. Concentrazioni superiori ai limiti possono portare a sintomi come mal di testa, affaticamento, nausea ed in casi gravi causare perdita di coscienza, danni permanenti al cervello o portare alla morte.

Sensore di rilevamento

NH3

L'ammoniaca (NH3) è un gas incolore con un odore pungente, prodotta sia da processi naturali che industriali, quali ad esempio la decomposizione di materiale organico o la produzione e l’utilizzo di fertilizzanti. L'esposizione a elevate concentrazioni di ammoniaca può irritare gli occhi, la gola e le vie respiratorie ed in grosse quantità può avere effetti più gravi sulla salute umana quali difficoltà respiratorie gravi, edema polmonare e, in casi estremi, può portare alla morte. Quando depositata per effetto delle piogge sul suolo e nelle falde acquifere, l’ammoniaca può rappresentare un pericolo anche per gli ecosistemi terrestri e la biodiversità.

Sensore di rilevamento

NO2

Il diossido di azoto (NO2) è un gas con un odore pungente, derivante principalmente dalla reazione tra azoto ed ossigeno dell’aria per via delle alte temperature e pressioni di combustione. Il diossido di azoto è anche un precursore dell’ozono troposferico, che rappresenta un altro importante inquinante atmosferico. Quando inalato, il diossido di azoto può irritare le vie respiratorie e causare disfunzioni polmonari, esacerbando condizioni come l'asma e malattie polmonari croniche. L'esposizione a lungo termine di questo inquinante può influenzare negativamente lo sviluppo polmonare nei bambini. Oltre che alla salute umana il diossido di azoto ha un impatto negativo sull'ambiente e sugli ecosistemi, aumentando l’acidità delle piogge.

Sensore di rilevamento

O3

L'ozono (O3) è un gas incolore e pungente presente sia nella stratosfera, dove forma uno strato protettivo che scherma la Terra dai dannosi raggi ultravioletti, sia a livello del suolo, dove è un componente principale dello smog fotochimico. L'ozono al suolo si forma quando inquinanti quali ad esempio monossido di carbonio, ossidi di azoto e composti organici volatili iniziano processi di reazioni di ossidazione catalizzate dalla luce solare. L'esposizione all'ozono può causare irritazione delle vie respiratorie, comparsa di asma e diminuzione delle funzionalità polmonari. L’ozono può inoltre avere anche effetti avversi sulla vegetazione e sugli ecosistemi, inclusa la riduzione della crescita delle piante e la diminuzione della produttività agricola.

Sensore di rilevamento

TVOC

Con la sigla TVOC (composti organici volatili totali) ci si riferisce ad un gruppo di composti organici che presentano basse temperature di vaporizzazione e che quindi, a temperature ambiente, si trovano in aria sotto forma di vapori. I composti organici volatili sono quindi generalmente prodotti dall’evaporazione di solventi organici, vernici e cosmetici. I composti organici volatili contribuiscono alla formazione di smog fotochimico ed hanno un forte impatto negativo sulla qualità dell'aria. L'esposizione a livelli elevati di TVOC può causare sintomi come irritazione di occhi, naso e gola, provocare mal di testa, vertigini e reazioni allergiche. Alcuni composti organici volatili quali ad esempio benzene, toluene e xilene sono inoltre tossici e/o cancerogeni per gli esseri umani.

Sensore di rilevamento

PM2.5

Con la sigla PM2.5 ci si riferisce al particolato atmosferico con un diametro inferiore a 2,5 micrometri e che deriva principalmente da processi di combustione, attività industriali, e reazioni chimiche in atmosfera. A causa delle dimensioni estremamente ridotte, le PM2.5 possono raggiungere le cavità polmonari più profonde (bronchi e bronchioli) creando una serie di danni alle vie respiratorie quali ad esempio irritazione, peggioramento dell'asma ed altre malattie polmonari più gravi, oltre che contribuire a malattie cardiovascolari ed in generale ad un aumento della mortalità in esposizioni elevate. Le PM2.5 possono inoltre influire negativamente anche sugli ecosistemi acquatici e terrestri, sulla vegetazione e sul patrimonio artistico delle città.

Sensore di rilevamento

PM10

Con la sigla PM10 si si riferisce al particolato atmosferico con un diametro inferiore a 10 micrometri, proveniente principalmente da processi di combustione ed attività industriali. Sebbene siano meno pericolose delle particelle più fini PM2.5, le particelle PM10 possono causare problemi alle vie respiratorie superiori quali ad esempio irritazione di naso e gola ed in generale aumentare l’asma ed in lunghe esposizioni portare a malattie alle vie respiratorie, aumentando anche il rischio di malattie cardiovascolari. Le PM10 possono inoltre ridurre la visibilità, influenzare la fotosintesi delle piante e, quando depositate, influire negativamente sugli ecosistemi terrestri ed acquatici.

Sensore di rilevamento

CH4

Il metano (CH4) è un gas incolore e inodore che sebbene non sia pericoloso per l’uomo, se non in elevatissime concentrazioni, rappresenta uno dei principali gas serra presenti in atmosfera. Si origina principalmente dai processi di digestione anaerobica nei ruminanti, o dalla degradazione e fermentazione di matrici organiche quali rifiuti solidi urbani, ma anche da altre attività antropogeniche quali l’estrazione ed il trasporto di carbone, petrolio e gas. Sebbene sia presente in atmosfera in quantità minori rispetto all'anidride carbonica (CO2), il metano ha un potenziale di riscaldamento globale molto maggiore su una scala temporale di un secolo. Questo significa che, una mole di metano ha un impatto significativamente maggiore di una mole di anidride carbonica (circa 25 volte) in termini di effetto serra prodotto. La sua emissione contribuisce in maniera significativa ai cambiamenti climatici.

Sensore di rilevamento

CO2

L'anidride carbonica (CO2) è un gas incolore e inodore presente naturalmente nell'atmosfera terrestre. Sebbene non sia considerabile un inquinante in quanto non pericolosa per l’uomo, se non in elevatissime concentrazioni, rappresenta il principale gas serra presente in atmosfera. L’anidride carbonica viene prodotta da processi naturali come la respirazione o la fotosintesi clorofilliana. Tuttavia, le attività antropogeniche, in particolare la combustione di carburanti fossili, la deforestazione e vari processi industriali, hanno notevolmente aumentato le concentrazioni di CO2 in atmosfera dal periodo preindustriale. Per questo motivo, la CO2 è il principale gas serra emesso dalle attività umane e gioca un ruolo cruciale nel riscaldamento globale e nei cambiamenti climatici. La sua capacità di trattenere il calore nell'atmosfera ha portato a un aumento delle temperature medie globali, con conseguenze nel lungo termine disastrose per gli equilibri e gli ecosistemi terrestri.